Il bilancio artistico del secolo ventesimo sta approdando
alle ultime cifre e la riga conclusiva ci darà la somma di una avventura
centenaria clamorosamente intessuta di pulsioni creative sorte in ogni angolo
dell'universo, in ogni momento del secolo, senza soluzione di continuità.
Lo srotolarsi del processo tecnologico, l'inarrestabile progresso scientifico
e la conseguente riduzione dell'orbe terracqueo alle dimensioni di un villaggio
controllabile a vista, hanno spinto le diverse sfere dell'arte ad una sfida
di superamento, per la acquisizione di un primato, di un prestigio d'avanguardia
da sempre vantato: precorre sulle ali della creazione ogni possibile realizzazione
scientifica. Da questo impegno titanico sono emerse proposte a contrasto perpetuo,
con l'affermazione di tutto e del contrario di tutto, con l'intero armamentario
dei canoni stravolto alla base, sino a sfiorare le radici del nulla, dalle
quali poi sono riemerse le inobliabili regole, basilari a qualsivoglia formulazione
del credo artistico. Lo scorrere impetuoso delle acque dell'arte, magmatico
impasto dei movimenti, delle correnti, delle spinte onnidirezionalì
della ricerca, si è suddiviso in mille rivoli guizzanti: i fiumi delle
ispirazioni geniali, i torrenti della scoperta ingegnosa, gli affluenti della
diligenza epigonale, i rigagnoli innumeri dell'individualismo scoppiettano
delle trovate, delle alzate del cuore e dello spirito ove sovente si ritrova
il sale amoroso della vera arte.
La collocazione di Adriano Nosengo e della sua costante della produzione pittorica
nel caotico universo contemporaneo, si diparte dalla sua formazione ed informazione
culturale, dalla sua sensibilità a recepire in dettaglio e nell'insieme
il fenomeno dell'arte, sia in dimensione storica che transitoria, globale
o periferica, nella sfera del reale, del surreale e del fantastico, Nosengo
trova le sue basi saldamente ancorate alla acquisizione del mestiere, una
impostazione tecnica di primo ordine, che gli consente di sviluppare l'ordinato
scenico su cui divolgere la trama tematica di tutte le ideazioni. A lungo
coinvolto in vicende esistenziali condizionanti la continuità e la
progressione dei suoi intenti artistici, ha trovato negli ultimi anni quella
serenità d'animo atta al raggiungimento della piena maturità
creativa, ne sono prova gli esiti compiuti di recente, sapidi esempi di una
operazione a tutto campo, dì una dedizione assoluta ai messaggi proposti.
La costante ricerca ritrattistica, anche se secondaria nella sfera delle sue
ambizioni realizzatrici, ha innalzato la sua cifra calligrafica a vette perfezionistiche
inusuali; così la molla ben tesa della prediletta disposizione al fantastico
ed al surreale, alla dimensione liberatrice del sogno, si scarica vibratilmente
nelle emblematiche tele qui testimoniate e proposte.
Seguiamolo idealmente nell'atmosfera rarefatta delle sue spiagge, dei suoi
mari, dei suoi cieli cangianti e laminati dall'astro, ergiamoci con lui a
bordo delle sue navi coll'erma frangente, ricolme di simbolici cavalli, uccelli
rapaci e non, uova, nivee palle, frutti, accanto alle donne compagne del sogno,
bellezze sfuggenti e irreali seppur concrete negli attributi dell'Eros, oppure
a volte descritte come svolanti sirene celesti. E ancora i simboli, ricorrenti,
i presagi, le paure, gli incubi mostruosi, le belve, le serpi, gli scheletri
orpellati. E infine: lui, lui, lui, il generale pluridecorato e impettito
a volte mummificato nelle bende antiche, la testa dolicocefala, appiattita
e forse aperta al sommo, a consentire il libero transito dei pensieri pensati.
E infine ancora la donna, statuaria nella sua venustà, accanto al suo
uomo paludato ma dall'aspetto alfine placato, sulla bianca arena di una zattera
ideale. La magia dei colori, gli azzurri, i gialli prediletti tra gli altri
a contorno. Adriano Nosengo, pittore in Vercelli, così si esprime.
Mario Pistono, da Santhià i! nove di giugno
del millenovecentonovantaquattro
Nosengo è un artista assai difficile da incasellare. Nella precisa
trama accuratamente imbastita di queste opere, appare sempre un doppio sfondo
surreal-simbolista che fa riscontro ad una obbiettività tutta interiore,
dove l'inconscio è sempre presente con la sua carica incisiva di presupposti
onirici. In questo mondo così caratterizzato, si sviluppa una continua
tensione di valori soggettivi che dà alle figure ed all'ambiente che
le sorregge, un non so che di lirico che è proprio della poesia.
Queste sono delle immagini altamente sensibili, che esprimono una situazione
interiore di rarefatta essenza catartica. Esperienze tormentate del passato
che affiorano come sconvolgenti tempeste sensoriali, nate da una contrapposizione
tra il vissuto e la impellente necessità di esprimersi esteticamente,
avendo come materiale rovente le proprie piaghe, 1e proprie angosce, le speranze
e le delusioni di un mondo viscerale vissuto all'estremo limite della percettibilità
e del dolore, che si trasformano in opere di un preponderante impatto visivo.
Il colore, in queste opere, ha una funzione magica direi, che evidenzia le
forme e le trasfigura, portando in primo piano, l'evidenza mitica del loro
contenuto formale, così pregno delle ondate psichiche che lo trascinano
e lo sconvolgono senza mai dargli sosta.
Nosengo è un analitico irrequieto, che al realizzare 1a sintesi espressiva
della sua opera artistica, restituisce ad ogni oggetto la sua vitalità
naturale, dopo averla spezzata violentemente per ricomporla poi in un multipolare
insieme quasi architettonico, che nel quadro vive la sua propria trascendenza
esistenziale, brillando di luce propria attraverso il colore. Quando scorro
lo sguardo su ognuna di queste immagini di una così accurata obbiettività
sensoriale, mi colpisce sempre quel suo perentorio supporto figurativo, che
accresce la mia perplessità e mi obbliga alla riflessione. Sovente
1"arte è un frutto scottante del mistero, e chi come me dice mistero,
sa che la creatività non è soltanto un'utopia. Queste opere
ne sono la conferma.
Franc Oldering